Quando sentiamo parlare di invecchiamento cellulare, la mente corre subito ad immagini di raggi UV, creme solari, rughe…e la prima associazione è quella ai temuti radicali liberi. Meno conosciuto tuttavia è un altro processo di invecchiamento cellulare, legato agli zuccheri, e fortemente correlato all'alimentazione: la cosiddetta glicazione. Un meccanismo deleterio che accelera l'invecchiamento cellulare ed è associato alla comparsa di numerosi disturbi e patologie ma che può essere facilemte combattuto o prevenuto con una corretta igiene alimentare.

Che cos'è la glicazione?

La glicazione è un processo di denaturazione di proteine e lipidi (grassi) in circolo nel sangue ad opera di zuccheri semplici (glucosio, fruttosio) che si combinano attraverso una serie complessa di reazioni alle proteine e ai lipidi rendendole inutilizzabili. Con un'immagine molto semplificata si potrebbe dire che le "caramellizzano", alterandone quindi struttura e funzione.

Il meccanismo si articola in più fasi: all'inizio si vengono a creare composti ancora reversibili chiamati basi di Schiff. Per opera dei radicali liberi questi subiscono alterazioni tali da portare alla formazione dei cosiddetti AGE (Advanced Glycosilated End products) prodotti finali della glicazione avanzata, che sono invece irreversibili.


Perché avviene la glicazione?

La glicazione avviene in una certa misura spontaneamente nell'organismo e permette ad alcune molecole glicate di svolgere determinate funzioni, l'organismo le produce in maniera molto lenta e controllata. Quando tuttavia la quantità di zuccheri nel sangue è elevata, ad esempio in caso di iperglicemia, diabete o quando si assumono grandi quantità di zuccheri, la glicazione avviene in maniera incontrollabile e porta alla formazione di AGE che in grandi quantità risultano tossici e accelerano appunto l'invecchiamento dell'organismo.


Posso ingerire AGE anche con l'alimentazione?

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Si, moltissimi cibi contengono AGE che aumentano con la lavorazione o alcuni metodi di cottura molto utilizzati.

Questo oltre all'ingente quantità di zuccheri che assumiamo con l'alimentazione, è un altro serio problema legato allo stile alimentare odierno.

Attraverso alcuni metodi di cottura ad alte temperature si vengono a creare prodotti della glicazione avanzata già negli alimenti, ad esempio attraverso la cottura alla griglia, alla piastra, la frittura e al forno. Gli AGE vengono poi assunti con l'alimentazione.


Quali sono i rischi che comporta la glicazione per l'organismo?

Gli AGE accelerano il processo di invecchiamento dell'organismo alterando la funzione di proteine e lipidi in diversi tipi di tessuti.

Così ad esempio in quelli vascolari conducono ad un irrigidimento e ad una perdita di elasticità dei vasi sanguigni favorendo dinamiche aterosclerotiche, nelle articolazioni accentuano i processi infiammatori, nell'occhio determinano una perdità di elasticità del cristallino (cataratta).

Con l’alterazione del collagene, la proteina più diffusa nell’organismo, si ha un’azione deleteria in maniera trasversale su tutti i tessuti in cui è contenuta, dai muscoli scheletrici, alle cartilagini e ai tendini fino alla pelle, dove ad esempio una perdita di tono ed elasticità determinano la comparsa di rughe.

Come possiamo ridurre al minimo questi processi?

Per ridurre al minimo la glicazione e preservare il nostro organismo da un invecchiamento precoce si può
agire su tre fronti: limitare l'assunzione di zuccheri, soprattutto raffinati, ridurre al minimo l'assunzione
di AGE
con l'alimentazione e privilegiare cibi antossidanti per ridurre l'impatto dei radicali liberi sulle
molecole glicate impedendo così di trasformarle in prodotti finali della glicazione.


Ridurre gli zuccheri

La glicazione è proporzionale alla quantità di zuccheri, soprattutto semplici, come il glucosio, introdotti con l'alimentazione. Tanto più alta è la percentuale di zuccheri nel sangue, tanto maggiore è la probabilità che si inneschino meccanismi di glicazione.
È anche necessario inoltre cercare di combattere e prevenire efficacemente una condizione di iperglicemia, quindi cercare di combattere a monte i fattori di rischio che possono portare all'insorgenza della stessa.


Ridurre l'assunzione di AGE con l'alimentazione

Pur non potendo eliminare completamente l'assunzione di AGE attraverso l'alimentazione, si può ridurre significativamente la quantità di prodotti glicati grazie ad alcuni accorgimenti:

• privilegiare le cotture a minori temperature, come cotture al vapore, in umido e bolliture o brasati e forno ma senza funzione grill piuttosto che grigliare, rosolare o friggere gli alimenti.
Nel caso della carne di manzo ad esempio si ha una formazione 3 volte inferiore di prodotti glicati scegliendo una cottura in umido rispetto alla grigliatura.

• prediligere tagli di carne magra rispetto a carni grassi o con pelli grasse (ad esempio la pelle di pollo ben arrostita ha un altissimo contenuto di AGE per via della combinazione di grassi e metodo di cottura). In generale è preferibile ridurre il consumo di carne a favore di verdura, frutta e legumi.

ridurre al minimo o evitare l'assunzione di prodotti lavorati di qualsiasi tipo e prodotti da forno preconfezionati, a cui gli AGE vengono aggiunti anche in maniera artificiale per aumentare l'intesità del gusto. Privilegiare i carboidrati meno lavorati (integrali).

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Non far mancare mai gli antiossidanti in tavola

Per contrastare i meccanismi che vedono implicati i radicali liberi e che portano alla formazione di prodotti finali e irreversibile della glicazione, è indispensabile non far mancare mai una dose giornaliera di antiossidanti nella nostra alimentazione.


Appena 15 g di bacche di goji al giorno offrono all'organismo un ottimo apporto di antiossidanti e ci aiutano a contrastare glicazione e tutti gli altri meccanismi di invecchiamento cellulare ad opera dei radicali liberi.



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